Codice a colori e Bread-Board

L'insegnamento di elettronica fornisce una chiara panoramica della elaborazione dei segnali approfondendo lo studio dell'elettronica digitale e dell'elettronica analogica e sviluppa la capacità di saper realizzare dei circuiti digitali o analogici con la componentistica più attuale realmente presente sul mercato.

Il laboratorio, di Elettronica consente di avere un approccio con gli strumenti di misura e di verificare sperimentalmente i vari circuiti trattati evidenziando le problematiche reali con molti riscontri applicativi.

Attraverso uno studio più approfondito si potranno sviluppare sistemi via via più complessi, oltre ad una capacità di realizzare circuiti con la componentistica più attuale e realmente presente sul mercato.
Il che include la capacità di seguire continuamente, con un'opera di ricerca autonoma, la varietà e l'evoluzione della realtà tecnologica, riconducendola nelle proprie abilità progettuali.

La Bread-Board

 ESCAPE='HTML'

Spesso chi vuole collaudare i circuiti elettronici fa uso di una 'tavoletta' chiamata BREAD-BOARD costituita da tanti forellini orizzontali e verticali in cui verranno inseriti i vari componenti (resistenze, condensatori, circuiti integrati, eccetera) e l'alimentazione.
Per inserire l'alimentazione si utilizzeranno due fili di rame rigidi, che saranno collegati ad uno dei tanti forellini orizzontali sotto la riga rossa, per il polo positivo, e sotto la riga blù per il polo negativo.
Gli altri forellini verticali servono per inserire i componenti; per ogni riga si ha la stessa tensione, quindi un componente (ad esempio i due reofori della resistenza), dovrà essere collegato tra due file verticali distinte per avere una tensione diversa.

Il codice a colori delle resistenze

 ESCAPE='HTML'

Il codice a colori delle resistenze permette di conoscere il valore ohmico guardando le strisce colorate impresse sul loro corpo.

Supponiamo di avere individuato sulla nostra resistenza i colori della figura:


Prima cifra: arancio =3


Seconda cifra: verde= 5


Fattore moltiplicativo: rosso=2


Tolleranza: oro=+/- 5%

Allora la nostra resistenza avrà valore nominale: 35* 100 cioè 3500 Ohm cioè 3,5K Ohm

 ESCAPE='HTML'

Resistenze o resistori

 ESCAPE='HTML'

Il resistore (erroneamente chiamato resistenza) è un componente elettrico di enorme importanza per le sue innumerevoli applicazioni sia in apparecchiature elettriche che elettroniche. I resistori sono a volte utilizzati per convertire energia elettrica in energia termica.

 

Resistori variabili

Nella seguente figura si vede un potenziometro variabile o da circuito stampato

 ESCAPE='HTML'

Nella figura seguente si vede un potenziometro con interruttore di fine corsa

 ESCAPE='HTML'

Categorie di resistori variabili

 I resistori variabili, ovvero la cui resistenza è variabile, si dividono in due categorie:

Meccanico manuale che possono essere regolati con un intervento manuale o meccanico
Automatici quelli che variano la propria resistenza con il variare di un altro parametro, quali la temperatura (termo-resistori), o la quantità di luce che li colpisce (foto-resistori).

IL POTENZIOMETRO

Il potenziometro è un tipo di resistore variabile di uso comune nelle apparecchiature elettroniche (quali radio, televisori, amplificatori), con il quale per mezzo di un conduttore mobile strisciante sull'elemento resistivo (rotante o lineare), è possibile variare il valore della resistenza entro un certo intervallo il cui limite superiore è indicato dal valore stesso che ha il potenziometro.

IL TRIMMER


Sono detti trimmer alcuni tipi di potenziometri che servono per regolazioni saltuarie e/o di taratura e che in genere richiedono l’uso di un utensile (giravite) per modificare il punto di regolazione.

REOSTATI


Invece sono definiti reostati nel caso siano usati come regolatori di corrente e quindi disposti in serie al carico, generalmente questa configurazione viene utilizzata per i grandi carichi.
 

Nella figura seguente vediamo dei trimmer da montaggio

Nella figura seguente vediamo dei potenziometri chiamati slider.

CONDENSATORI ELETTROLITICI

 ESCAPE='HTML'

CONDENSATORI

CONDENSATORI CERAMICI

 ESCAPE='HTML'

La corrente elettrica

La corrente elettrica che fluisce lungo un mezzo conduttore è costituita da cariche elettriche; a seconda del tipo di conduzione di tali cariche possono essere negative (elettroni, ioni negativi) o possono essere positive ( o ioni positivi).

Il verso di propagazone delle cariche dipende proprio dalla natura delle stesse: nello studio dei circuiti elettrici, per ragioni storiche risalenti all'epoca in cui si credeva che le cariche elettriche avessero soltanto polarità positiva, si suppone che la corrente sia formata da cariche positive che si muovono all'interno di un circuito elettrico secondo un verso convenzionale.

Il verso storicamente scelto positivo è quello che và dal polo positivo del generatore verso il polo negativo del generatore, dato che le cariche positive sono attratte dalle carchi negative, ma respinte dalle cariche con polarità positiva.

Sorge, a questo punto, il problema di definire quantitativamente il flusso di cariche elettriche, ossia di introdurre una grandezza che consenta di dare un valore alla corrente elettrica, mettendo in relazione tra loro la carica e la durata dell'intervallo di tempo durante il quale fluisce.

Definizione:

Si definisce intensità di corrente elettrica al'interno di un conduttore il rapporto tra la carica elettrica dQ che transita lungo una sezione trasversale del conduttore in un certo intervallo di tempo dt e la durata di tale intervallo:

I= dQ/dt

l'espressione di I viene anche detta intensità di corrente media nel tempo dt e se l'intervallo dt è infinitesimo si ottiene il valore istantaneo dell'intensità di corrente dato da 

i=dQ/dt

con i valore istantaneo.

L'intensità di corrente si misura in ampère (simbolo A), che è una unità di misura fondamentale del SI; da essa si ricava anche la formula inversa

dQ=i*dt

dove l'unità di misura della carica Q è il Coulomb ( simbolo C); 

dalla formula precedente si vede che 

1C=1A*1s= 1AS

cioè un Coulomb è uguale al prodotto di un Ampère per secondo.