Il termine Elettronica fu introdotto intorno al 1940 per indicare quella parte della scienza elettrica dedicata allo studio dei fenomeni associati al moto di fasci di elettroni nel vuoto e nei gas (American standard definition of electrical terms, 1941). La definizione di Elettronica comprendeva anche i vari dispositivi, circuiti e applicazioni basati su tali fenomeni e, in particolare, i tubi a vuoto e a gas e molti dei dispositivi circuitali utilizzati in radiotecnica e nei sistemi di trasmissione telefonica. Poiché in tutti questi casi le intensità delle correnti elettriche e i livelli di potenza erano di gran lunga inferiori a quelli utilizzati nella elettrotecnica tradizionale, si usava anche la locuzione ‘tecnica delle correnti deboli’ come sinonimo di elettronica, in contrapposizione a ‘tecnica delle correnti forti’ come sinonimo di elettrotecnica (Definizione dell'enciclopedia Treccani).

Codice a colori delle resistenze

I resistori sono componenti elettrici in grado di concentrare in un piccolo spazio valori di resistenza che possono andare dai mΩ ai MΩ.
I più usati a livello di laboratorio sono i resistori a strato (film resistor) dotati di opportuni terminali per l’inserimento nel circuito stampato o nella bread-board. I principali parametri dei resistori sono

A) La resistenza nominale.
B) La tolleranza.

I valori commerciali disponibili in commercio sono standardizzati secondo diverse serie, la più diffusa delle quali è la E12.

Il valore nominale della resistenza e la tolleranza vengono indicate sul resistore con bande colorate secondo un codice a colori come nella seguente tabella.

Intensità della corrente elettrica

La corrente elettrica che fluisce lungo un mezzo conduttore è costituita da cariche elettriche; a seconda del tipo di conduzione di tali cariche possono essere negative (elettroni, ioni negativi) o possono essere positive ( o ioni positivi).

Il verso di propagazone delle cariche dipende proprio dalla natura delle stesse: nello studio dei circuiti elettrici, per ragioni storiche risalenti all'epoca in cui si credeva che le cariche elettriche avessero soltanto polarità positiva, si suppone che la corrente sia formata da cariche positive che si muovono all'interno di un circuito elettrico secondo un verso convenzionale.

Il verso storicamente scelto positivo è quello che và dal polo positivo del generatore verso il polo negativo del generatore, dato che le cariche positive sono attratte dalle carchi negative, ma respinte dalle cariche con polarità positiva.

Sorge, a questo punto, il problema di definire quantitativamente il flusso di cariche elettriche, ossia di introdurre una grandezza che consenta di dare un valore alla corrente elettrica, mettendo in relazione tra loro la carica e la durata dell'intervallo di tempo durante il quale fluisce.

Definizione:

Si definisce intensità di corrente elettrica al'interno di un conduttore il rapporto tra la carica elettrica dQ che transita lungo una sezione trasversale del conduttore in un certo intervallo di tempo dt e la durata di tale intervallo:

I= dQ/dt

l'espressione di I viene anche detta intensità di corrente media nel tempo dt e se l'intervallo dt è infinitesimo si ottiene il valore istantaneo dell'intensità di corrente dato da 

i=dQ/dt

con i valore istantaneo.

L'intensità di corrente si misura in ampère (simbolo A), che è una unità di misura fondamentale del SI; da essa si ricava anche la formula inversa

dQ=i*dt

dove l'unità di misura della carica Q è il Coulomb ( simbolo C); 

dalla formula precedente si vede che 

1C=1A*1s= 1AS

cioè un Coulomb è uguale al prodotto di un Ampère per secondo.

Elettronica digitale

La logica digitale, sottinteso booleana, ha due possibili valori, vero o falso,

associabili ai valori logici "1" e "0" di un segnale digitale.


Allo zero logico è spesso associato zero volt di tensione, mentre all'uno

logico 5 volt di tensione (logica positiva dei circuiti TTL).

Useremo quindi indifferentemente vero o "1" logico e falso "0" logico.

Con due bit i casi possibili sono quattro:

00
01
10
11

Mentre con tre bit saranno 8:

  decimale  |  binario |
     0              |   000      |
     1              |   001      |
     2              |   010      |
     3              |   011      |
     4              |   100      |
     5              |   101      |
     6              |   110      |
     7              |   111      |

Video con i diodi led

Per verificare lo stato logico di uscita cioè la funzione di trasferimento di una porta logica, o più in generale di un circuito combinatorio, vengono spesso utilizzati dei diodi LED (LIGH EMITTED DIODE) cioè dei diodi che emettono luce.

I diodi sono dei semiconduttori che, quando si supera una tensione detta tensione di soglia, fanno circolare una corrente.

In particolare i diodi LED quando viene superata la loro tensione di soglia, che varia a secondo del loro colore, emettono luce.

ESEMPIO:

Nel circuito della figura seguente abbiamo un diodo led rosso che ha una tensione di soglia Vs= 1,5Volt con in serie una resistenza R=150 Ohm.

L'equazione della maglia e':

V= R*I +Vs

da questa formula possiamo ricavare la corrente sul diodo che è anche quella che attraversa la resistenza R:

I = (V-Vs) / R

I= ( 5- 1,5)/ 150=0,023 A= 23 mA

Elettronica analogica

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Si occupa di tutti quei circuiti elettronici alimentati in continua o in alternata, che generano in uscita dei segnali di tipo analogico.

Un segnale è analogico se assume infiniti valori nell'unità di tempo considerato.

Sono segnali analogici il suono, la temperatura, l'intensità luminosa, eccetera.

Tra questi segnali ricordimo il più importante che è il segnale sinusoidale, che oltre ad essere analogico è anche continuo, alternato e periodico.

Di questo segnale si conosce tutto matematicamente ed ha la formula:

                                         V(t) = Vmax*sen(wt+ alfa)

dove

Vmax= valore massimo di tensione

w=pulsazione

alfa=sfasamento

 

Carica e scarica di un condensatore